Sapresti dire che sapore ha il legno o i cuscini del divano? Hai mai desiderato fare spuntino con i mozziconi di sigaretta?

Sicuramente penserai che ti sto prendendo in giro. In realtà alcune persone sono attratte dal gusto di oggetti non commestibili e per giunta pericolosi per la salute e la vita.

Stiamo parlando del Picacismo.

COSA E’

Il picacismo (o pica) conosciuto anche col nome alotriofagia, è un disturbo del comportamento alimentare e chi ne soffre ha il desiderio continuo di mangiare sostanze che non hanno nulla a che fare col cibo.

Per questo disturbo è stato scelto il termine pica perché fa riferimento alle strane abitudini alimentari di un uccello, appunto il pica pica, una gazza che ingurgita qualunque oggetto attragga la sua attenzione.

Se ti chiedessi qual è il tuo piatto preferito, probabilmente mi risponderesti con la pizza, le patatine fritte, la pasta al forno o qualunque altro alimento particolare.

Se lo dovessi chiedere a chi è affetto da picacismo, la risposta potrebbe essere davvero assurda e molto bizzarra.

Tali individui infatti, possono mangiare davvero di tutto e fra i loro “cibi” preferiti rientrano:

  • sabbia
  • terra
  • carta
  • legno
  • cotone
  • cenere
  • mozziconi di sigaretta
  • saponette
  • amido
  • argilla
  • gesso
  • feci
  • vernice

La lista non finisce qui, ma volevo farvi qualche esempio di come la realtà possa superare ogni fantasia.

STORIE DI PICACISMO

Vediamo insieme alcune storie di persone che hanno l’irrefrenabile impulso di mangiare oggetti o sostanze non commestibili.

L’UOMO CHE MANGIA I MATTONI E I DETRITI

Pakkirappa Hunagundi è un uomo di 30 anni, vive in India e fa il muratore. Fin qui tutto normale, se non per il fatto che mangia mattoni e diversi detriti come sassi e fango da quando aveva appena 10 anni.

Nonostante  questo comportamento alimentare non sia per niente salutare, Pakkirappa dice di non aver mai avuto nessun tipo di problema. Lui stesso dice : Io li adoro, i mattoni sono diventati parte della mia vita. Posso saltare i pasti ma non di mangiare un mattone”,Mia madre mi ha supplicato più volte di smettere, ma non ce la faccio. Anche se mi si presenta una pietanza squisita alla fine preferisco mangiare il fango” .

Ad oggi Hunagundi mangia ogni giorno un mattone e tre chili di fango.

LA SIGNORA MANGIA PIETRE

A molti di voi sembrerà assurdo, ma mentre molti di noi quando sentiamo i morsi della fame ci concediamo un panino o se ci sentiamo giù di morale ci consoliamo con un bel barattolo di nutella, Teresa Widener tiene sempre con se un pezzo di roccia da mangiare per quando sente il bisogno di calmare le tensioni e sentirsi meglio.

La donna, ribattezzata col nome di “signora mangia pietre”, consuma il suo “alimento” preferito da almeno 20 anni e la quantità stimata in tutto questo arco di tempo è di 1300 kg.  La scelta del suo “cibo” non è a caso, ma lo seleziona con cura in base alle sue preferenze estetiche e al tipo di sapore di terra e di fango che preferisce.

L’UOMO CHE MANGIA OGGETTI METALLICI

In Sudafrica nella città di Empangeni, nel giugno del 2015 un ragazzo di 25 anni si è recato in ospedale a causa di forti dolori all’addome e vomitava sangue. I medici pensavono si potesse trattare di un ulcera, ma dopo averlo sottoposto ai raggi X, si sono ritrovati di fronte a qualcosa di mai visto prima: il ragazzo aveva nello stomaco ben 227 oggetti di metallo, fra cui c’erano forchette bulloni, monete e chiavi. Adesso il paziente, dopo aver subito un intervento chirurgico per rimuovere tutti i metalli, si trova in cura in un’ospedale psichiatrico dove sta cercando di sconfiggere il suo disturbo.

LA DONNA CHE MANGIA LE CICCHE DI SIGARETTA E IL GESSO

Karen Kaheni è una donna di 42 anni rimasta cieca all’età di 12 anni dopo aver avuto una meningite. Da fumatrice incallita, consuma dalle 60 alle 80 sigarette al giorno e la sera mentre guarda la Tv le piace mangiare alcuni dei mozziconi ( ne dichiara 8).

Inoltre sgranocchia in media 250 grammi di gesso da lavagna alla settimana, pensando che possa diminuire la sua voglia sfrenata di fumare.

Lei stessa dice: “E’ una cosa imbarazzante  e non ho idea di cosa l’abbia scatenata. Non è tanto il gusto dei mozziconi di sigaretta o il gesso che mi piace, è più la consistenza e la croccantezza. Ora però, le mie voglie sono così forti che quando finisco il gesso o non ho una sigaretta a portata di mano, mi sento abbastanza agitata e inizia una salivazione anormale. È una vera dipendenza”.

La donna ricorda di aver cominciato ad aver voglia di mangiare il gesso durante la sua seconda e ultima gravidanza.

LA DONNA CHE MANGIA IL SAPONE

Lei si chiama Jess Gayford e ha cominciato a soffrire di picacismo all’età di 26 anni mentre era incinta. La sua dipendenza dal sapone è cominciata un giorno in cui ha sentito il desiderio di sentire il suo sapore e da quel momento non ha più smesso.

Lei stessa ha detto: “L’impulso è venuto dal nulla. Volevo leccare una saponetta. Così sono corsa a comprarla. Sembra disgustosa ma è davvero buona”. Ha inoltre detto di provare piacere a leccarsi le mani dopo che le ha lavate con un sapone.

LA RAGAZZA CHE BEVE BENZINA

La storia è quella di Shannon, una ragazza di 20 anni e la sua ossessione è bere la benzina.

Lei stessa dice “ Non passa giorno in cui non lo faccio, è qualcosa che desidero e di cui ho bisogno. Mi sveglio vado in bagno e la bevo, quando esco la metto in una bottiglietta, la bevo anche prima di andare a letto”, “il modo che preferisco per berla è direttamente dalla tanica”.

La dipendenza per la ragazza è così forte al punto che ha trovato diversi modi per ingerire la benzina: “mangio la carta di giornale, è una cosa deliziosa. La immergo nel bicchiere di benzina finché non si bagna al punto giusto e poi la mangio”, “Mi è sempre piaciuto l’odore di benzina. Da piccola mi sedevo dietro l’auto di mia madre e respiravo i gas di scarico”

La benzina per Shannon è il suo pensiero fisso, il sapore le piace cosi tanto che non riesce a farne a meno. Ogni giorno ne beve circa 12 cucchiaini e in un anno ne ha consumato 19 litri.

La ragazza ha raccontato di essere consapevole che faccia male ammettendo che spesso le gira la testa, ha forti dolori al petto e allo stomaco.

Ad oggi Shannon ha smesso dopo che si è spaventata per le condizioni gravissime in cui l’hanno trovata i medici.

COSA SPINGE LE PERSONE A MANGIARE OGGETTI NON COMMESTIBILI?

Abbiamo visto alcune storie che sembrano bizzarre, ma che dietro hanno delle problematiche e dei rischi molto seri.

Ma cosa spinge queste persone a desiderare e sentire il bisogno di mangiare oggetti non commestibili e per giunta dannosi per la salute?

In base a delle ricerche che ancora sono da approfondire, alla base di questo strano comportamento le cause possono essere diverse, gli esperti hanno identificato motivazioni sia di natura fisiopatologica che di natura psicologica, quali:

  • Carenze nutrizionali
  • Traumi psicologici
  • Malattie psichiatriche

CARENZE NUTRIZIONALI

Alcuni studiosi ritengono che la carenza di ferro, la malnutrizione e la mancanza di minerali possono condurre le persone a cercare di compensare le mancanze cibandosi di qualunque cosa.

In pratica la necessità nasce da parte dell’organismo che nel momento in cui ha carenze di qualche sostanza crea il bisogno a livello mentale per fare in modo di compensare ciò che manca.

Per fare un esempio in caso di anemia, vi è una carenza di ferro. La persona sente il bisogno di cibarsi di sostanze che contengono dunque il ferro , come ad esempio la terra o la limatura di ferro. La spinta però viene a livello inconscio, infatti l’individuo non sa che ciò di cui si sta cibando contiene ferro, ma sente il bisogno di farlo.

Anche in caso di malnutrizione, avviene lo stesso meccanismo: l’organismo spinge l’individuo a cibarsi di qualunque oggetto possa contenere le sostanze di cui è carente. Questo accade molto spesso nei bambini.

Il picacismo è spesso anche conseguenza della celiachia o la parassitosi, due patologie che colpiscono l’intestino e che comportano uno scarso assorbimento dei minerali.

In tutti e tre i casi il disturbo alimentare si può trattare intervenendo sulla causa e quindi fare in modo di integrare ciò che manca.

TRAUMI PSICOLOGICI

Il picacismo causato da eventi traumatici si riscontra maggiormente negli adulti ed è più complesso da diagnosticare ma anche da trattare. La persona affetta, infatti molto difficilmente dirà di mangiare oggetti non commestibili, inoltre rispetto alle altre forme di picacismo, qui serve un intervento psicologico.

MALATTIE PSICHIATRICHE

Dagli studi si è visto che soggetti che sono affetti da schizofrenia, autismo o disabilità mentale, possono manifestare il picacismo o periodicamente o in forma persistente. Qui il disturbo dipende da un funzionamento del cervello alterato pertanto è importante che il paziente vengo tenuto sempre sotto controllo e che venga seguito da degli esperti.

CHI SOFFRE DI PICACISMO?

Nel caso di carenze nutrizionali è più facile che il disturbo colpisca bambini di età compresa tra 1 e 6 anni.

Anche le donne incinte possono sviluppare il picacismo che può essere dato sia da carenze di minerali o dai cambiamenti ormonali. Spesso nasce da parte loro il desiderio di richieste strane come alimenti crudi fra cui carne, patate, riso, farina oppure anche il ghiaccio.  E ciò viene fatto oggetto di credenze popolari.

Quando si riscontra negli adulti è la conseguenza di traumi o malattie psichiatriche. Qui la scelta degli oggetti o sostanze che tali individui ingeriscono , sono fra i più disparati e assurdi. Per fare un esempio, possono mangiare smalto per unghie, naftalina, l’imbottitura dei divani etc.

QUALI SONO I RISCHI A CUI SI VA INCONTRO?

Capiamo bene che ingerire sostanze non commestibili non solo non apporta alcun elemento nutritivo, ma può essere pericoloso per la salute e per la vita.

Se il problema non viene diagnosticato e trattato in tempo, le conseguenze più gravi sono:

MALNUTRIZIONE

Anche se abbiamo detto che la malnutrizione può essere una delle cause del picacismo, nel momento in cui si ingeriscono sostanze che non sono alimenti, si provoca una maggiore carenza di sostanze nutritive.

Inoltre l’assunzione di alcune sostanze può danneggiare l’intestino che non sarà più capace ad assimilare i nutrienti.

AVVELENAMENTO

Ingerire sostanze come smalti, vernici o sostanze contenenti piombo possono avvelenare l’organismo fino a condurre alla morte.

OSTRUZIONE O PERFORAZIONI INTESTINALI

Mangiare oggetti non commestibili è pericoloso in quanto il nostro apparato digerente non è capace a smaltirli e pertanto si accumulano nell’intestino. Ciò può portare ad un blocco intestinale ed essere molto rischioso.

INFEZIONI

Chi mangia sostanze non pulite come per esempio il fango, la sabbia, ingerisce insieme batteri, funghi e virus che possono causare diverse infezioni.

TUMORI

Gli oggetti non commestibili contengono sostanze tossiche che se accumulate nell’organismo, a lungo andare possono danneggiare le cellule e trasformarle in cellule tumorali.

Vi ho elencato alcuni fra i rischi principali, ma ve ne sono ancora altri. Capiamo bene che questo disturbo è davvero rischioso.

COME CURARE IL PICACISMO?

La pica come abbiamo visto, è un disturbo provocato da diversi fattori, pertanto la cura sarà in base alla causa che l’ha scatenata.

Intanto è bene specificare che per parlare di picacismo e diagnosticare il disturbo, l’individuo deve aver compiuto almeno l’età di due anni. Questo perché i bambini sotto quell’età tendono a mangiare di tutto e fa parte del loro sviluppo. Inoltre si considera il picacismo quando il soggetto ha mangiato sostanze non commestibili per almeno un mese.

Detto ciò, vediamo i diversi modi di intervento.

SE IL PROBLEMA E’ DI ORIGINE FISIOPATOLOGICO

In questo caso la cura sarà di tipo medico, infatti si interviene risolvendo il problema della patologia primaria e di conseguenza si risolverà il picacismo. Per fare un esempio, se vi è una carenza di ferro, si farà integrare al paziente la sostanza mancante.

SE IL PROBLEMA E’ LEGATO ALLA GRAVIDANZA

Qui sarà sufficiente che il medico consigli di evitare l’ingestione di alimenti dettati dalle voglie come i cibi crudi. A meno che non ci siano altri disturbi, non servono altri tipi di intervento poiché nella maggior parte dei casi la tendenza al picacismo scompare subito dopo la gravidanza.

SE IL PROBLEMA E’ DI ORIGINE PSICOLOGICA

Qui saranno necessari l’intervento di un medico, di uno specialista in educazione alimentare e di uno psicoterapeuta.

Un medico internista o gastroenterologo valuterà se l’assunzione di sostanze non alimentari hanno provocato danni fisici.

Lo specialista di educazione alimentare guiderà il paziente ad una corretta alimentazione.

Lo psicoterapeuta indagherà su quale motivo psicologico abbia scatenato il problema per poi cercare di risolverlo tramite un persorso di psicoterapia.

SE IL PROBLEMA E’ DI ORIGINE PSICHIATRICA

In questo caso sarà necessario l’utilizzo di farmaci che tratteranno il disturbo primario, per esempio la schizofrenia o il ritardo mentale.

Spero di esserti stata utile. A presto!

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1 commento su “Picacismo: il desiderio di mangiare oggetti non commestibili”

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