“Pare che per molti il desiderio maggiore sia quello di essere il più ricco al cimitero”

(Mary Barbara Hamilton Cartland)

Ci sarà capitato di conoscere delle persone tirchie, quelle che pur di non pagare un caffè utilizzano abili trucchi di magia e “puff” … spariti!

Ma chi sono veramente queste persone, come riconoscerle e perchè si comportano così?

Scopriamolo insieme!

Chi è il tirchio

Il tirchio è una persona estremamente attaccata al denaro, un individuo terrorizzato dal dover mettere mano al portafoglio e spendere anche solo qualche euro.

Queste persone solitamente hanno una condizione economica buona, questo rende ancora più difficile comprendere il motivo di di questa loro estrema avarizia.

L’avaro, appunto, ama accumulare denaro e metterlo da parte, si sente gratificato dal possedere sempre più soldi, anche se questi poi non gli serviranno per ottenere dei benefici.

La classica vita del tirchio si può riassumere così: vivere non spendendo per morire ricchi.

Come riconoscere un “braccino corto”

Individuare e “smascherare” un tirchio non è così semplice, queste persone fanno di tutto per nascondere la loro natura poiché provano imbarazzo nel mostrarla pubblicamente.

Inoltre le persone avare solitamente non sono molto cercare ed apprezzate, se uscissero allo scoperto per quello che sono, il rischio di trovarsi sempre più soli sarebbe elevato.

Ecco dei semplici e chiari segnali che vi permetteranno di capire se la persona con cui uscite è “un braccino corto”!

  • Ti offro un caffè: ebbene sì.. l’avaro si smaschera dalle piccole cose, una persona che si fa sempre offrire il caffè e che pur di non spendere 80 centesimi (o poco più), dimentica sempre il portafoglio a casa o in macchina, si allontana silenziosamente nel momento in cui si deve andare alla cassa, finge telefonate urgenti ecc. = l’avete beccato.
  • La cena fuori: nonostante stia bene economicamente non lo avete quasi mai visto andare a mangiare fuori? Questo è già sospetto. Inoltre se (proprio costretto) si ritrova in una pizzeria/ristorante e ha sempre gli occhi puntati sui prezzi e finisce col scegliere le cose meno costose (che magari neanche gli piacciono molto) = l’avete beccato.
  • I regali: offrire agli altri e fare dei regali, per il tirchio è come ricevere una coltellata. Non vi ha mai comprato nulla che costasse più di 10 euro? Alle feste è quello che: “ho dimenticato il regalo a casa domani te lo porto” e poi addio regalo? Ma che allo stesso tempo ama riceverli e fa di tutto per convincere gli altri a comprargli qualcosa? = l’avete beccato.

La lista sarebbe infinita, ma ci siamo capiti.

In estrema sintesi: la persona avara ama ricevere e fa di tutto per non dare (anche le briciole).

Psicologia dell’avarizia

Vediamo cosa ci dice la psicologia su come funziona la mente del tirchio.

Una delle ragioni che tendono a contribuire molto sullo sviluppo del futuro spilorcio è l’ambiente familiare.

Avere avuto dei genitori particolarmente impauriti dal rimanere poveri e perdere la propria fortuna, trasmette nella mente del piccolo un rapporto con il denaro tossico.

Il bambino, un po’ come una spugna, assorbe le ansie e le frustrazioni che respira all’interno del suo ambiente familiare e da grande, quasi inconsciamente, le fa sue.

L’eccessivo attaccamento al denaro deriva spesso anche da una mancanza emotiva ed affettiva che cerca di colmare accumulando qualcosa di “valore”.

Il semplice fatto di possederlo lo fa sentire protetto, quelle banconote gli servono più per riempire una profonda sensazione di vuoto che sperimenta nel suo inconscio.

Il tirchio è spesso anche una persona egocentrica, tendente al narcisismo.

Vuole solo ricevere e non è interessato ad dare, il mondo gira intorno a lui e gli altri sono persone da sfruttare per il suo benessere economico ed emotivo.

Risparmio emotivo e sentimentale

Una persona avara generalmente non lo è soltanto nei confronti del denaro, ma anche dal punto di vista affettivo.

Si tratta di individui che vivono la vita a “rischio 0” (questo è quello che almeno credono loro), non amano investire emotivamente sulle proprie relazioni, poiché come per il denaro, rischierebbero di perdere qualcosa se le cose non andassero bene.

Di conseguenza danno poco/nulla alle persone che hanno intorno, è molto raro che riescano a lasciarsi andare del tutto e vivere a pieno una storia intima.

Vivono in un mondo da loro calcolato e quando vedono anche una bassissima percentuale di potenziale “rischio perdita” fuggono e si chiudono in se stessi.

Se potessero chiudersi all’interno del loro salvadanaio, lo farebbero.

Relazione con una persona tirchia

Vivere una relazione con una persona tirchia non è affatto semplice, sia perché cercherà di sfruttarvi senza che voi ve ne accorgiate (almeno all’inizio).

Una persona che sfrutta non è in grado di amare.

Amare è rischiare, lasciarsi andare, dare e ricevere senza calcoli, un mondo troppo pericoloso nel quale queste persone non hanno reale intenzione di entrare.

Se decidete ugualmente di stare con un avaro, sappiate che riceverete “amore” e attenzioni soltanto in piccolissime dosi e che vi toccherà pagare spesso x2.

Differenze con il risparmio

Molti tirchi amano indossare la maschera dei “risparmiatori”, in modo da sembrare quasi saggi e responsabili piuttosto che degli spilorci.

Tuttavia, avarizia e risparmio sono totalmente due mondi differenti e distanti tra loro.

Chi risparmia lo fa sempre per un motivo preciso, chiaro e logico: necessità economiche evidenti, progetti futuri che necessitano denaro ecc.

Mentre come abbiamo visto, il taccagno, ha una condizione economica positiva ed accumula senza scopi precisi, senza un piano futuro e dei progetti per il quale valga la pena mettere da parte così tanti soldi.

Esempi:

Risparmiatore

  • Ha realmente bisogno di mettere da parte delle certe somme per I propri progetti di vita
  • decide di mettere una somma da parte ad esempio per I figli (spese matrimoniali, università, casa).
  • Risparmia per investire in titoli azionari che possano dargli una maggiore rendita futura.
  • Mette da parte dei soldi per regalarsi una vacanza.
  • Capisce il valore dei soldi ma non si nega nell’offrire una pizza o un caffè (sa che questo non lo manderà in rovina).
  • Accumula una cifra che gli permetta di vivere dignitosamente anche in pensione

Tirchio

  • I soldi non gli servono per migliorare la sua qualità di vita.
  • non ha progetti che giustificano il suo stile di vita fatto di rinunce.
  • non investe denaro, preferisce tenerlo “sotto il materasso”.
  • Soffre nello spendere anche pochi centesimi
  • ha un attaccamento al denaro morboso
  • vive da povero (anche se non lo è) e muore da ricco.