La Legge di Compensazione è una legge universale che lavora insieme alla Legge di Polarità (che stabilisce il ritmo della vita).

La definizione parla chiaro: ogni eccesso porta una mancanza, ad una mancanza corrisponde un eccesso, ovvero la situazione che si crea quando non c’è equilibrio.

In brevi parole, si può dire che la comparsa di una “bolla” di energia in un qualsiasi luogo provoca la scomparsa di una stessa quantità di energia in qualche altro luogo. È necessario quindi ripristinare l’equilibrio.

Ad ogni emozione positiva deve corrispondere un’emozione negativa, pari nell’intensità.

L’universo è governato da Leggi che regolano ogni aspetto e nulla sfugge loro, non è assolutamente pensabile di trascendere a tali leggi.

Ci affacciamo alla vita quotidiana credendo di essere destinati a vivere nella dualità, o questo o quello, ma la conoscenza della legge di compensazione ci permette di affrontare con consapevolezza e serenità il fatto che l’equilibrio è neutrale e che tale Legge tende come fine ultimo alla stessa neutralità.

Poniamo un esempio: non hai ottenuto una promozione a lavoro.

Non è perché il tuo capo ha deciso di punirti o svalutarti, significa che è in corso un bilanciamento, una compensazione quindi, di un’ abbondanza che hai già ricevuto in passato, magari la nascita di una storia d’amore o una vincita alla lotteria.

Significa quindi che se in precedenza una bolla di energia si è spostata su di te, ora quella stessa energia ti è stata tolta. Ogni cosa ha il suo prezzo.

La legge di compensazione agisce sulle emozioni e sugli stati d’animo che vengono creati in modo meccanico, cioè reazioni a ciò che avviene nel mondo esterno.

Ecco un esempio: qualcuno ti insulta e ti senti offeso. Oppure quando guadagni del denaro in più e quindi ti senti bene, e così via. Sono emozioni che non decidiamo noi di provare, ma di subire. Oltrepassano la nostra volontà.

Quindi, quali sono le reazioni non meccaniche?

Quelle che prendono vita da un reale sforzo, da una scelta consapevole.

È molto difficile essere però presenti a se stessi per decidere di reagire in un dato modo ad uno stimolo esterno, che sia positivo o negativo.

Infatti cambiare le proprie abitudini, sia fisiche che mentali, è uno sforzo immenso che richiede quantità di autodisciplina e consapevolezza enormi.

Ma esercitando ogni giorno la gratitudine, ad esempio, per tutto ciò che ci circonda senza avere un motivo preciso.

Se ogni giorno ci esercitiamo ad amare senza avere oggetti o persone da amare, ecco allora che ci avvicineremo sempre più al sentimento non-meccanico e non governato dalla compensazione.

Chi conosce la legge di compensazione, e quindi il prezzo da pagare in termini energetici, offre di sua spontanea iniziativa energia per compensare ciò che gli è stato dato in precedenza.

Non solo, ma ogni gesto spontanea di “donare” è un gesto di compensazione.

Va da sé che, conoscendo le leggi dell’universo, affrontare ciò che viene “tolto” fa in primo luogo apprezzare maggiormente ciò che abbiamo in questo momento ma soprattutto non ci fa cadere nella spirale di lamentele e disperazione in cui siamo soliti cadere quando qualcosa, o qualcuno, ci viene “portato via”.

Essere consapevoli di essere governati da leggi universali ci permetterà di acquisire una maggiore serenità e sviluppare una maggiore gratitudine nei confronti di tutto ciò che ci circonda.