Il multitasking e il mondo moderno

Oggigiorno tutti gli uomini sembrano andar di fretta, sono sopraffatti da tantissimi impegni, per questo motivo si trovano a svolgere più attività nello stesso tempo. Ti basta pensare all’impiegato a cui è stato richiesto di svolgere diversi compiti e per recuperare tempo mentre scrive una mail risponde al telefono al proprio datore di lavoro. 

Credo che ti sia capitato almeno una volta di stare al computer e nello stesso tempo utilizzare il tuo smartphone. Pensa a quante volte ti è capitato di studiare e magari allo stesso tempo ascoltare qualcosa alla radio o vedere la televisione o il proprio smartphone. 

La realtà è che la maggior parte delle persone che adotta il multitasking crede che le renda più efficienti, in realtà non è proprio così. 

Cos’è il multitasking? 

Il multitasking non è altro che l’esecuzione di due o più attività contemporaneamente. Può essere considerato multitasking anche il passaggio continuo da un’attività all’altra oppure l’esecuzione di diverse attività in rapida successione.

Il multitasking non riguarda una fascia di età in particolare ma tutte le persone che svolgono più attività nello stesso momento. Può riguardare anche il ragazzino di 8 anni che mentre ascolta le parole del proprio genitore gioca alla playstation e quindi si defocalizza fino al manager d’azienda che fa più attività contemporaneamente. 

Come agisce il nostro cervello?

Ogni volta che presti attenzione a qualcosa la tua corteccia prefrontale inizia a funzionare. Questa permette al tuo cervello di mantenere alta l’attenzione su un’unica attività e di svolgere il compito al meglio coordinando i messaggi con le altre aree del cervello. 

Quando lavori su una attività entrambi i lati, destro e sinistro, della corteccia prefrontale lavorano insieme. Quando si aggiunge un’altra attività, una parte della corteccia baderà ad un’attività mentre l’altra lavorerà in modo indipendente. Questo comporta delle conseguenze molto importanti.

Nel momento in cui il cervello svolge diverse attività non riesce più a focalizzarsi sui dettagli. Quindi le probabilità che il tuo rendimento si abbassi sono molto alte. 

Immagina di sottovalutare e dimenticare alcune sfaccettature che possono fare la differenza. Il multitasking è sicuramente più facile da mettere in atto nel momento in cui si svolgono due attività semplici come ad esempio camminare e allo stesso tempo mangiare.

Questi sono considerati compiti naturali che non richiedono molto sforzo alla corteccia prefrontale, proprio per queste ragioni risultano essere facili. Se invece due azioni non sono naturali ma sono più complesse, come quelle descritte in precedenza, affatichiamo la corteccia prefrontale. 

Il multitasking ti rende più produttivo?

Al di là di quello che si possa pensare la risposta è: no. Il multitasking non rende più produttivi, agire in questo modo significa solo depotenziare la nostra corteccia e avere rendimenti più bassi di quelli che potremmo raggiungere. 

Molti studi dimostrano che quando siamo in multitasking riduciamo la nostra produttività di circa il 40%. Per spiegarti meglio questo concetto ti faccio un esempio. 

Prova a scrivere un elenco di numeri che vanno da 1 a 20, quindi: 1-2-3-4… 20, adesso prova a scrivere l’alfabeto, quindi tutte le lettere dalla A alla Z.

Quando fai questi due piccoli compiti cronometrati e valuta il tempo che impieghi per fare tutto questo. Probabilmente impiegherai meno di 30 secondi. 

Adesso agiamo in multitasking. Prova ad associare i due compiti che ti ho dato precedentemente, cercando di farli nello stesso momento. Quindi dovrai associare ad i numeri una lettera, ad esempio dovrai scrivere sulla riga superiore 1 e su quella inferiore A poi 2 e B e così via. Anche in questo caso cronometrati.

Ti renderai conto che quando agisci in multitasking impieghi molto più tempo. Questo accade perché la tua mente non si riesce a focalizzare su una singola azione. 

Questo accade perché secondo gli studi di Meyer, Evans e Rubinstein, il multitasking è gestito da funzioni esecutive, cioè quelle funzioni che gestiscono i processi cognitivi.

Quando si passa da un’attività ad un’altra e c’è anche un’attivazione di ruolo, cioè il passaggio delle regole dall’attività precedente alla nuova, si verificano delle piccole perdite di tempo e di concentrazione. Quando questo passaggio da un’attività all’altra avviene in modo continuo, come nel caso del passaggio dello sguardo dallo smartphone al computer, le perdite di focus potrebbero diventare molto più importanti. 

Si può raggiungere l’efficienza senza il multitasking?

La risposta è . Non essere multitasking quando sono molte le attività da fare è molto difficile. Ci sono dei piccoli consigli però che puoi adottare per risultare più efficiente senza ricorrere ad esso.

Il primo consiglio è che non devi saltare da un’attività all’altra continuamente. Quello che devi fare è dedicare del tempo ad un solo compito e solo in seguito, quando ti ritieni soddisfatto, ad un’altra attività, non farlo contemporaneamente. 

Degli studi sull’area lavorativa effettuati da Gloria Mark dell’Università della California sono risultati molto interessanti. Sono stati presi in considerazione 13 dipendenti in un ufficio e gli è stato detto di non leggere la loro mail per 5 giorni.

In questi giorni sono stati legati al loro petto dei cardio-frequenzimetri e sono state monitorate le tempistiche di utilizzo del computer. Questi dipendenti rispetto agli altri sono risultati essere meno stressati.

Da questo test è emerso che sono stati focalizzati su un’attività per più tempo e hanno cambiato schermata molto meno spesso. Questi dipendenti hanno ridotto il multitasking e hanno ottenuto risultati assolutamente migliori. 

Conclusioni

Se vogliamo essere più produttivi è necessario focalizzarci su una cosa alla volta, questo non solo ci porterà ad essere più efficienti, ma allo stesso tempo migliorerà la qualità di quello che stiamo facendo.

Impariamo a restare concentrati e a non disperdere le nostre energie mentali nel caos del voler fare tutto e subito, questo ci ripagherà con risultati che non pensavamo di poter ottenere.