In passato i figli affrontavano la vita “a muso duro” ed entravano a contatto con la realtà precocemente, adesso il mondo è profondamente cambiato.

Era frequente vedere bambini giocare per strada e fare esperienze dirette con il mondo che li circondava, era il modo “naturale” di crescere.

Ed una volta cresciuti, la maggior parte di loro lasciava il nido familiare da poco più che adolescente, o per lavoro, qualcuno per studio e molti altri per fare il militare (leva obbligatoria per i maschietti).

Non che fossero tempi perfetti, tutt’altro! Ma quantomeno si affrontava la vita e si cresceva maturando come uomini e donne con le proprie responsabilità.

Valori e educazione a confronto

Il modo di educare i figli, insegnare loro dei valori e lasciarli fare esperienze è profondamente cambiato negli ultimi 50 anni.

Complici i cambiamenti politici, economici e tecnologici, stiamo vivendo un mondo molto diverso rispetto a quello di solo mezzo secolo fa.

Prima si pensava che per far crescere un figlio forte ed indipendente bisognava abituarlo sin da piccolo a responsabilità, lavoro e collaborazione sia fuori che dentro le mura domestiche.

I genitori di oggi seguono sempre più frequentemente un modello educativo ben diverso (quasi opposto in diversi aspetti).

Cercano di soddisfare i desideri dei bambini/ragazzi in ogni loro lato: dallo smartphone di ultima generazione, alla nuova playstation, viaggi ed uscite in luoghi esclusivi da fotografare e postare sul loro Instagram.

Anche se le intenzioni sono spesso delle migliori, i risultati a lungo andare possono non risultare quelli sperati.

Un bambino che impara che tutto ciò (o quasi) quello che desidera gli è “dovuto”, non imparerà a dare un valore alle cose.

Una società che non aiuta il genitore

La società in cui viviamo non aiuta per niente i nuovi genitori nello svolgere il loro ruolo.

Le pressioni che si vivono, infatti, sono tantissime e provenienti da più direzioni!

  • In Tv ormai le pubblicità che invogliano a comprare sempre il nuovo modello di qualcosa sono infinite.
  • A scuola il confronto continuo con i compagnetti sempre più viziati porta il bambino a sentirsi escluso o “inferiore” se non possiede le stesse cose dei suoi amici.
  • I social network, una realtà vissuta a pieno anche dai giovanissimi, un mondo in cui si vuole sempre di più e ci si confronta costantemente con gli altri.

Insomma, non è affatto facile contrastare da genitori, un mondo che viaggia forte verso il consumismo sfrenato.

Prima si dava probabilmente più spazio all’essere, mentre oggi la direzione sembra essere sempre più quella dell’apparire.

Apparire migliori degli altri, essere costantemente inappagati, tutto questo sta formando una generazione piena d’ansia e frustrazione.

Riflessioni conclusive

Cerchiamo di ascoltare i nostri figli, di entrare in punta di piedi nel loro mondo e di saperli consigliare, ma non in maniera conflittuale.

Mettiamo da parte i nostri lati più ipercontrollanti e lasciamo loro il giusto spazio per poter maturare e crescere, senza però abbandonarli ad ogni pericolo.

Supportiamoli e insegniamoci a fare le cose, in modo che un giorno saranno in grado di muoversi con le loro gambe, come noi abbiamo fatto prima di loro.