Cosa vi viene in mente parlando di critica? Sono certa che abbiate pensato subito a qualcosa di negativo, oppure a signori in giacca e cravatta intenti a scrivere il proprio pezzo sull’ultimo film uscito in botteghino.

Eppure, la critica è stata e continua ad essere uno dei più importanti meccanismi evolutivi che l’uomo abbia sviluppato nei suoi tanti secoli di evoluzione, contribuendo al progresso culturale e scientifico della società.

La critica, infatti, nasce come meccanismo di crescita per l’uomo, che, attraverso il giudizio espresso dai suoi simili, ha la possibilità di migliorarsi ed evolvere, come individuo e come specie.

Criticare ci permette di distinguere ciò che è positivo da ciò che è negativo e innesca nell’altro un processo di auto-analisi profonda, una reazione emotiva forte, negativa per natura, tanto che, al ricevere una critica, anche il più impassibile tra gli uomini si sentirebbe scosso e colpito.

Sdegno e delusione: le reazioni di fronte alla critica

Due sono, infatti, le reazioni davanti ad una critica, entrambe risposte degne di essere analizzate nel dettaglio: lo sdegno e la delusione.

È importante ricordarsi che queste due tipologie di reazione sono completamente naturali, spesso istintive e a prima vista irrazionali, necessarie a dare impulso al progresso, cosa che è difficile accettare al giorno d’oggi, in un’epoca in cui i social media occupano una grossa fetta della nostra quotidianità e mostrano sempre e solo la parte positiva e ottimista della vita altrui.

Lo sdegno è la reazione di chi ha alta considerazione di sé oppure, agli antipodi, una bassissima autostima, che lo porta a porsi sulla difensiva e rende l’accettazione della critica più difficile, rigettando ogni possibilità di riflessione. Non di rado, lo sdegno viene seguito subito dopo dalla delusione.

La delusione è la risposta di un individuo con bassa autostima, ma con alte aspettative e viene di solito camuffata, in un primo momento, da reazioni più aggressive, per poi risalire a galla in seguito.

Al contrario dello sdegno, questa risposta facilita l’accettazione e la riflessione, ma con conseguenze negative sull’individuo, che si trova a veder confermate le proprie ansie e paure, con un ulteriore ridimensionamento della fiducia nelle proprie abilità.

Davanti a risposte così tanto negative, viene da chiedersi, dove si riscontra davvero questo fantomatico vantaggio evolutivo che renderebbe importante la critica?

È qui che fa la sua comparsa la divisione tra…

CRITICA COSTRUTTIVA E CRITICA DISTRUTTIVA: le differenze

Critica costruttiva

Viene chiamata “costruttiva” quella critica ragionata, che consolida il ponte di comunicazione tra chi critica e chi viene criticato, che attutisce la risposta negativa dell’altro e che, spesso, crea un ciclo di critica-miglioramento che coinvolge entrambe le parti in causa. I primi mattoni per costruire questo tipo di critica “positiva” di solito vengono posti proprio da chi è soggetto alla critica, in un tacito accordo tra l’individuo e la società giudicante chiamato feedback.

Critica distruttiva

Prende il nome di critica “distruttiva”, invece, quella critica che ha come unico scopo quello di minare il lavoro altrui, senza dare spazio di miglioramento all’altro, anzi, impedendo una qualunque riflessione d’insieme e valutazione del proprio operato. La critica distruttiva è spesso un giudizio a senso unico, che non dà possibilità di repliche ed inasprisce il rapporto tra individuo e società, portando ad un crescente senso di inadeguatezza e frustrazione da parte del singolo.

Ecco che si riconosce subito l’importanza di un tipo di critica e le insidie che l’esporsi al giudizio sociale può nascondere.

Addirittura, critiche distruttive vengono spesso mascherate da presunte critiche costruttive con un atteggiamento passivo-aggressivo che si sta sviluppando sempre di più sui social, nel quale, la critica distruttiva è presente, ma in maniera più subdola.

Capire la differenza tra l’uno e l’altro tipo di critica è sempre più complesso e complicato è lo smascherare quelle distruttive, abbellite dal sacrosanto “diritto di opinione” che tanto va di moda al giorno d’oggi, senza in realtà conoscerne il vero valore.

È per questo che vi farà piacere sapere il segreto che sto per svelarvi: non importa se costruttiva o distruttiva, una critica ricevuta è sempre segno di vivacità intellettuale, creatività e abilità.

Questo perché la vera differenza la fa chi la riceve: occorre la giusta predisposizione per mettersi in gioco, per non dimenticare che una sana competizione e l’essere costantemente sottoposti al giudizio degli altri sono ciò che ha portato l’uomo ad evolvere.

È questo che ci ha permesso di essere quello che siamo oggi e quello che saremo domani.

Non importa quanti mattoni ci siano in partenza, quanto ancora ci sia da faticare e quanti rifiuti riceveremo, l’importante è costruire e ricostruire, sdegnarsi, deprimersi, accettare e ringraziare per la critica ricevuta, perché funga da stimolo e impulso per il miglioramento di sé stessi e della stessa società.

Criticarsi per crescere, insieme.